L’Associazione per la Cultura Rurale ha già avvisato il Governo ed il Parlamento nazionale che sarà pronta ad organizzare una grande mobilitazione del mondo rurale italiano che culminerà con una grande manifestazione nazionale a Roma nelle prossime settimane.
L’Associazione per la Cultura Rurale ha già avvisato il Governo ed il Parlamento nazionale che sarà pronta ad organizzare una grande mobilitazione del mondo rurale italiano che culminerà con una grande manifestazione nazionale a Roma nelle prossime settimane.
Noi non vogliamo assistere inermi alla conferma dell’adagio “cambiano i suonatori ma la musica rimane sempre la stessa”.
Troppo spesso nel passato sono cambiati i ministri ed i sottosegretari ma a comandare sono sempre stati gli stessi burocrati che hanno assunto un potere maggiore di quello dei ministri.
Non siamo disposti ad accettare il concetto secondo il quale “La politica passa ma la burocrazia rimane”.
Il mondo rurale rifiuta sdegnosamente di condividere una proposta di Piano lupo che sta circolando in questi giorni tra i palazzi ministeriali.
Il nostro netto rifiuto è motivato dall’approccio ideologico con il quale si è concepito questo Piano, secondo il quale le persone devono abituarsi alla convivenza con i lupi, soprattutto se queste persone sono pastori, agricoltori, malghesi, allevatori.
Si parte dal presupposto secondo il quale, se si constata l’incompatibilità tra la presenza delle persone e la presenza dei lupi, se ne devono andare dal nostro territorio le persone, perché, sostengono gli animali-ambientalisti, i lupi si stanno riappropriando del loro territorio che era stato loro indebitamente sottratto dagli esseri umani.
Il Piano lupo non è neppure concepito a salvaguardia dei lupi ma a tutela degli interessi dei “lupisti”, sempre pronti a spartirsi gli ingenti finanziamenti plurimilionari dei progetti Life.
Se l’Italia vuole dotarsi di un adeguato Piano nazionale di gestione e di contenimento dei grandi carnivori, per dare corretta applicazione all’art. 16 della Direttiva Habitat 92/43/CEE, deve essere cestinato senza esitazioni. Il Piano lupo è stato preparato dai burocrati ministeriali con la connivenza di chi vuole accaparrarsi la gestione delle pratiche per gli indennizzi destinati alle vittime delle predazioni da lupo.
Il Governo ed il Parlamento italiano devono cambiare completamente approccio ideologico, mettendo in primo piano la salvaguardia dell’eco sistema che passa necessariamente per la tutela dei nostri agricoltori, dei nostri allevatori, dei nostri malghesi, dei nostri pastori.
In questa fase in cui si è scongiurata l’estinzione dei lupi, bisogna scongiurare l’altrimenti inevitabile estinzione di tutti i nostri portatori della Cultura rurale che, da sempre, garantiscono la manutenzione e la salvaguardia del nostro territorio.
on. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo
Presidente nazionale dell’Associazione per la Cultura Rurale
Thiene, lì 15 novembre 2023