Martedì 30 agosto 2022 la Giunta regionale del Veneto ha convocato un incontro con i dirigenti di tutte le associazioni venatorie riconosciute del Veneto per illustrare le modalità di applicazione del sistema informatico per l’annotazione della tortora selvatica (streptopelia turtur) da parte dei cacciatori del Veneto sia nelle due giornate di preapertura (1 e 3 settembre 2022) che nel periodo ricompreso tra il 18 ed il 29 settembre 2022.
Martedì 30 agosto 2022 la Giunta regionale del Veneto ha convocato un incontro con i dirigenti di tutte le associazioni venatorie riconosciute del Veneto per illustrare le modalità di applicazione del sistema informatico per l’annotazione della tortora selvatica (streptopelia turtur) da parte dei cacciatori del Veneto sia nelle due giornate di preapertura (1 e 3 settembre 2022) che nel periodo ricompreso tra il 18 ed il 29 settembre 2022.
Le modalità di monitoraggio e di controllo giornaliero dei prelievi della tortora selvatica (Streptopelia turtur) è stato reso obbligatorio in attuazione del Piano nazionale di gestione della tortora approvato dal Governo nazionale d’intesa con la Conferenza Stato/Regioni.
Nel corso dell’illustrazione è stato ribadito che l’annotazione delle tortore abbattute deve avvenire sul tesserino venatorio regionale non appena il capo è stato abbattuto ed incarnierato e, successivamente e comunque entro la giornata di caccia, anche sull’apposita sezione inserita nel sistema informatico regionale denominato “MOVEMOSE”, già utilizzato anche per l’utilizzo della mobilità venatoria per la caccia alla selvaggina migratoria.
Va ricordato che il carniere massimo giornaliero previsto nel calendario venatorio regionale per la tortora è di non più di 5 (cinque) capi per ogni cacciatore con un carniere massimo stagionale di non più di 15 capi complessivi.
Intervenendo in rappresentanza dell’Associazione per la Cultura Rurale, con delega anche da parte della Fondazione per la Cultura Rurale-Ets, dell’Associazione Cacciatori Veneti e della Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane, l’on. Sergio Berlato ha valutato negativamente la decisione del Governo nazionale di approvare, con la colpevole connivenza dei dirigenti delle associazioni venatorie facenti parte della “cabina di regia”, un Piano nazionale di gestione della tortora selvatica definendolo come un “Piano capestro” che rappresenta un grave precedente per la gestione di tutte le 19 specie cacciabili considerate in cattivo stato di conservazione o addirittura in declino a livello europeo.
L’on. Sergio Berlato ha avvisato la Giunta regionale del Veneto che le Associazioni da lui rappresentate si opporranno a qualsiasi tentativo di estendere l’utilizzo del sistema informatico regionale, in questa stagione venatoria utilizzato per l’annotazione della tortora selvatica, anche per l’annotazione delle altre specie cacciabili tentando di applicare in Veneto il tesserino informatico con tutte le annotazioni da effettuarsi tramite il telefono cellulare.
L’avvertimento alla Giunta regionale da parte dell’on. Sergio Berlato è stato chiaro ed inequivocabile, tanto da preannunciare una manifestazione di protesta dei cacciatori a Venezia nel caso in cui la Giunta regionale volesse utilizzare il sistema informatico di annotazione della tortora selvatica come prova generale per abituare o costringere i cacciatori ad accettare l’utilizzo del tesserino venatorio informatizzato da compilare tramite il telefono cellulare.
Nel corso dell’incontro l’on. Sergio Berlato ha nuovamente sollecitato la Giunta regionale del Veneto ad emanare un’ulteriore nota interpretativa che chiarisca in modo inequivocabile il legittimo utilizzo del piccione (Columba livia - forma domestica) come richiamo vivo nella caccia da appostamento ai colombacci anche esibendo da parte del cacciatore una semplice autodichiarazione per attestare la legittima provenienza dell’animale.
L’on. Sergio Berlato ha altresì sollecitato la Giunta regionale del Veneto a fornire urgentemente una risposta alla richiesta, avanzata dalle Associazioni dallo stesso rappresentate, consistente nel vedere emanata una interpretazione autentica da parte della Regione del Veneto in merito alla corretta applicazione delle modifiche all’art. 27 della legge regionale n. 50/93 recentemente approvate dal Consiglio regionale del Veneto che recitano: “Non è consentito lo sparo durante l’esercizio venatorio in forma vagante all’interno di vigneti e uliveti con impianto di irrigazione a goccia non interrati, disposto lungo i filari delle colture, nonché sparare in direzione degli stessi terreni a meno di 50 metri di distanza.”
L’on. Sergio Berlato ha denunciato il pericolo che una errata interpretazione di queste recenti normative possa far “saltare” centinaia di appostamenti installati all’interno dei vigneti e degli uliveti o situati all’esterno degli stessi, ma ad una distanza inferiore a cinquanta metri dagli stessi.
I Dirigenti della Giunta regionale si sono impegnati a fornire sollecita risposta alle questioni avanzate dall’on. Sergio Berlato in rappresentanza dell’Associazione per la Cultura Rurale, della Fondazione per la Cultura Rurale-Ets, dell’Associazione Cacciatori Veneti e della Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane.
Thiene, lì 30 agosto 2022
La Segreteria nazionale