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CACCIA E ANIMALI NELLA DIVINA COMMEDIA!

16.10.2021

Noi di Associazione per la Cultura Rurale riportiamo qui di seguito alcuni riferimenti alla pratica venatoria presenti nell’opera “La Divina Commedia” di Dante Alighieri.

La caccia era una disciplina riservata all’aristocrazia e all’alto clero, mentre i ceti subordinati cacciavano a rischio di pesanti conseguenze.

La caccia a cavallo al cinghiale e al cervo erano praticate per insegnare all’aristocrazia l’arte equestre e le abilità militari.

Nel canto XIII dell’Inferno si nota la presenza dei segugi. Una prima terzina infatti introduce l’episodio con una similitudine con la caccia al cinghiale con i cani.
Mentre nel canto XVII emerge la presenza dei falchi.

Questa è una vera e propria opera multidisciplinare con descrizioni accurate del mondo animale che mettono in evidenza la profonda conoscenza ornitologica di Dante.

“La Divina Commedia”, un’opera da riscoprire.

Sergio Berlato
Presidente protempore dell’Associazione per la Cultura Rurale



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